L'odio
Dopo una notte di guerriglia urbana con la polizia, scatenata dalla notizia che durante un interrogatorio un ispettore ha ferito a morte un ragazzo di sedici anni, i giovani della cintura parigina si svegliano in stato d’assedio.
Dopo una notte di guerriglia urbana con la polizia, scatenata dalla notizia che durante un interrogatorio un ispettore ha ferito a morte un ragazzo di sedici anni, i giovani della cintura parigina si svegliano in stato d’assedio.
In una terra africana caotica e fantasmagorica, tra stereotipi e crisi dei valori tradizionali (familiari, sessuali, identitari), il film intreccia le vite di quattro personaggi a loro modo posseduti ed esclusi dalla società.
Il paesaggio, protagonista del film, è quello, magnifico, della valle di Oldedaden, nel Sud-Ovest della Norvegia. Nello specifico, del suo più grande ghiacciaio, il Jostedalsbreen.
Sylvie è una madre single con due figli da accudire. Un giorno mentre la madre è al lavoro cercando di mantenere la famiglia, il più piccolo si fa male e finisce in ospedale. I servizi sociali lo allontanano da casa per mandarlo in un istituto, e a Sylvie non resta che intraprendere una battaglia nel tentativo di riavere a casa suo figlio.
Partendo dal ritratto che ne fece Virginia Woolf, il regista si chiede chi siano gli Orlando contemporanei. Esordio nel cinema del filosofo attivista trans Paul Preciado che esplora le aporie della nostra contemporaneità, andando a rintracciarne le radici nella letteratura.